ANNI DI MANCATA PROGRAMMAZIONE ED ORA CHE SI FA?

Senza medici oss ed infermieri, anche con i tanti soldi del pnrr, come facciamo a garantire la qualità e quantità del servizio sanitario pubblico? Quali operatori gestiranno le case di comunità e gli ospedali di comunità?


La criticità è ormai consolidata: i soldi del pnrr che dovrebbero servire a potenziare la sanità di territorio con la realizzazione di strutture intermedie da collocare tra il grande ospedale (per gli albesi Verduno) e il domicilio delle persone, ossia ospedali di comunità (per l'Asl Cn2 saranno gli ex nosocomi di Alba San Lazzaro e Bra Santo Spirito) e case di comunità (sei in tutto laddove già oggi ci sono le case della salute) rischiano di non servire a molto se non si inverte con urgenza la rotta formando oss, infermieri e medici che gestiscano e garantisca i servizi sanitari e di riflesso tutelando il diritto alla salute di tanti cittadini. Il nodo è questo. Anni di mancata programmazione a livello nazionale e regionale ha determinato una situazione al limite dell'impossibile. Concordi i relatori che sono intervenuti al pre-congresso dei Pensionati Cisl albesi. Massimo Veglio (dir. gen. Asl Cn2), Luciano Bertolusso (segr. gen. Fimmg Cuneo) e Alessandro Bertaina (segr. Fp Cisl Piemonte) hanno chiare le criticità. Senza personale non si va da nessuna parte. E ricorrere alle assunzioni dal privato non basta più. La coperta è già al limite. Dunque che fare? Importare infermieri dall'estero è una strada che qualcuno sta percorrendo ma non è facile. Ma qui il problema è anche di natura culturale. Per iscriversi alla laurea di infermieristica non c'è la coda. "Dobbiamo spiegare ai giovani quanto possa essere bello e gratificante svolgere una professione sanitaria - analizzano Bertaina e Bertolusso -. Ma certo sono professioni che andrebbero riconosciute anche attraverso una dinamica salariale soddisfacente. Non è sufficiente essere definiti eroi. Le parole non bastano". Poi sul fabbisogno di infermieri che per la Cisl Fp si attesterebbe rispetto al territorio della Cn2 a 27, il direttore generale dissente: "Sono molti di più. Se immaginiamo di creare le strutture previste dal Pnrr integrare gli organici attuali con 27 infermieri è troppo poco e poi occorre sottolineare che con i soldi del pnrr non si pagano gli stipendi ma la realizzazione e/o conversione delle strutture per cui occorre fare molto bene i calcoli rispetto alla sostenibilità dell'intera macchina". Ad aprire i lavori è stato il responsabile zonale dei Pensionati Cisl albesi Franco Versio il quale si è soffermato sull'importanza della campagna vaccinale e sulla necessità della Cisl si sostenerla senza indugi e senza timori: "non abbiamo altra strada per tornare alla normalità e i numeri di questa quarta ondata ormai alle porte sono lì a confermarlo". Dalla platea, numerosa ed attenta, molti spunti di riflessioni. Il più significativo riferito al rischio di scivolamento verso il privato del ssn viste anche le liste d'attesa. "Come mai lo stesso medico che in pubblico mi può visitare tra 6 mesi in privato lo trovo domani mattina?". Laconica la risposta del direttore generale dell'Asl Cn2: "E' la professione intramoenia prevista dalla Legge". Appunto la Legge. Che troppo spesso non intercetta correttamente le necessità reali. Intanto senza medici infermieri ed oss i rischi per il nostro diritto alla salute è sempre più realtà. E' una corsa contro il tempo ed il tempo è già scaduto. Che si fa?






  
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